
In una revisione pubblicata sul Cochrane Database of Systematic Reviews (CDSR) è stato presentato un elenco di interventi che si sono rivelati effettivamente utili nella lotta al consumo di bevande zuccherate.
Il Cochrane Database of Systematic Reviews è uno degli archivi più importanti per ciò che riguarda revisioni in ambito sanitario ed è di proprietà di Cochrane, una rete globale indipendente di ricercatori, professionisti, pazienti, assistenti e persone interessate alla salute.
Il motivo che ha spinto gli esperti di Cochrane a raccogliere questi dati è che ormai è scientificamente dimostrato che l’eccessivo consumo di zuccheri aggiunti e di bevande zuccherate, in cui rientrano non solo la coca-cola e l’aranciata, ma anche quelle che possono sembrare più “innocue” come il tè freddo e i succhi di frutta, rappresenti un fattore di rischio per l’insorgenza di diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari, obesità e carie dentali.
Questo tipo di bevande forniscono solo “calorie vuote” derivate dagli zuccheri semplici senza apportare nessun nutriente utile o dare senso di sazietà.
L’assunzione di bevande zuccherate durante la prima infanzia inoltre rappresenta un importante fattore di rischio per l’insorgenza di obesità in età scolare.
Una ricerca pubblicata nel 2014 sulla rivista Pediatrics illustra come il tasso di obesità fra i bambini di 6 anni che assumevano bevande zuccherate era del 17% contro l’8,6% di quelli che non le consumavano, praticamente il doppio.
Trovare strategie efficaci per la riduzione del consumo di bevande zuccherate, soprattutto fra bambini e adolescenti che ne sono i principali consumatori, permetterebbe di contribuire alla prevenzione dell’insorgenza di sovrappeso, obesità e patologie ad esse correlate già a partire dalla giovane età.
La revisione in esame prende in considerazione 58 studi che analizzano le cosiddette “strategie ambientali” attuabili per ridurre il consumo di bevande zuccherate.
Per “strategie ambientali” si intendono quegli interventi il cui scopo è modificare il contesto sociale che porta l’individuo a scegliere di acquistare un determinato tipo di prodotto, in questo caso una bevanda zuccherata.
Tutti gli studi in esame avevano una durata media di circa un anno: sono stati svolti in scuole, negozi o ristoranti e complessivamente hanno coinvolto più di un milione di persone fra adulti, adolescenti e bambini.
Tra gli interventi risultati più efficaci sono stati riscontrati:
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L’utilizzo di etichette nutrizionali di facile comprensione, ad esempio l’etichettatura a semaforo;
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Limitare la disponibilità di bevande zuccherate nelle scuole;
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Aumentare i prezzi delle bevande zuccherate vendute nei ristoranti, nei negozi e nei luoghi di svago;
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Sostituire le bevande zuccherate nei menù per bambini con bibite più salutari o semplicemente con acqua;
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Fare promozione su bevande più salutari nella grande distribuzione;
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Mettere a disposizione buoni per promuovere l’acquisto di prodotti come frutta e verdura;
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Promuovere iniziative che rendano l’acqua facilmente disponibile;
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L’introduzione, nelle scuole, di premi per i bambini che scelgono di consumare acqua piuttosto che bibite zuccherate.
L’autore della revisione il professor Hnas Hauner, professore di medicina nutrizionale presso la Technical University di Monaco, spiega che per riuscire a combattere l’eccessivo consumo di bevande zuccherate nel mondo “i governi e le aziende di settore devono fare la loro parte per convincere i consumatori a fare scelte sane. Questa revisione evidenzia le misure chiave che possono contribuire a raggiungere ciò” .
L’OMS consiglia di limitare l’assunzione di zuccheri semplici al 5-10% dell’introito calorico giornaliero e gli zuccheri presenti nelle bevande zuccherate vanno a sommarsi agli zuccheri aggiunti presenti in diversi prodotti industriali:
- snack dolci e salati;
- sughi pronti;
- biscotti;
- crackers;
- salse;
- yogurt;
- piatti pronti;
- e moltissimi altri.
Il fatto che gli zuccheri aggiunti si trovino anche all’interno di prodotti insospettabili rende molto difficile per i consumatori rimanere all’interno del range consigliato.
E’ importante sottolineare che le raccomandazioni si riferiscono solo a glucosio, fruttosio e saccarosio aggiunti agli alimenti e a quelli presenti in miele e sciroppi, sono quindi esclusi gli zuccheri naturalmente presenti in frutta, verdura o nel latte, per i quali vigono le regole di una sana ed equilibrata alimentazione e non esistono vere e proprie controindicazioni.
La promozione di un regime alimentare sano, di iniziative che stimolino i consumatori a preferire alimenti poco elaborati e la semplificazione e trasparenza delle etichette nutrizionali sono sicuramente strategie efficaci per vincere la lotta all’eccesso di zuccheri.
Fonti e approfondimenti:
https://www.cochranelibrary.com/cdsr/doi/10.1002/14651858.CD012292.pub2/full
http://www.informasalus.it/it/articoli/strategia-ridurre-bevande-zuccherate.php
Pan L, Li R, Park S, Galuska DA, Sherry B, Freedman DS. A longitudinal analysis of sugar-sweetened beverage intake in infancy and obesity at 6 years. Pediatrics. 2014;134 Suppl 1:S29-35.