Linee guida sulla sana alimentazione: False credenze sul peso

Condizioni di sovrappeso e obesità, ma anche l’eccessiva magrezza o l’anoressia rappresentano uno dei principali fattori di rischio per la salute della società moderna.

Gli squilibri alimentari in eccesso e in difetto sono infatti spesso associati all’insorgenza di diverse patologie gravi e croniche a carico di tutto l’organismo: malattie del sistema cardiovascolare, diabete, alcune forme di cancro, amenorrea, infertilità, osteoporosi, disfunzioni endocrine e moltissime altre.

La regolazione del peso corporeo è un insieme complesso di variabili fisiologiche, metaboliche, ambientali, comportamentali e genetiche, che controllano quanta energia introduciamo nel nostro organismo e quanta ne spendiamo.

Il comportamento alimentare oggi non è più solo regolato dal solo senso di fame o sazietà, come avveniva per i nostri lontani parenti preistorici, ma sono ormai moltissimi i fattori psicologici che influenzano il nostro rapporto con il cibo: l’influenza di altre persone, la pressione sociale, lo stile di vita, i media, il marketing, ecc.

L’alimentazione è un argomento molto scottante ed è continuamente sulla bocca di tutti.

Questo costante bombardamento di stimoli ed informazioni influenza il rapporto che le persone hanno con il cibo e porta alla nascita e alla diffusione di moltissimi falsi miti che spesso purtroppo vengono ingigantiti dai media e sfruttati in maniera errata da sedicenti “esperti della salute”, privi di qualsiasi titolo riconosciuto.

Le Linee guida per una sana alimentazione, redatte e rilasciate da un gruppo di esperti del CREA, cercano di sfatare alcuni falsi miti sul peso corporeo e di dare alle persone gli strumenti per capire che il cibo non è un nemico, ma anzi è uno dei nostri principali alleati per rimanere in salute.

Di seguito 8 delle più famose false credenze sul peso che spesso portano a comportamenti sbagliati:

  • Non è vero che l’eccesso di peso deriva dalla cosiddetta “ossatura grossa”.

    Il peso delle ossa rappresenta una proporzione abbastanza costante del nostro peso, circa il 15% nei maschi e il 12% nelle femmine. Inoltre, il tessuto osseo si è sviluppato per fornire la massima robustezza e flessibilità con il minimo del peso.

  • Non è vero che dimagrire è inutile e che si riprendono sempre i kg persi.

    Ignorare un aumento di peso eccessivo è sempre sbagliato, è ovvio che per rendere permanente il calo è fondamentale cambiare il proprio stile di vita e la propria alimentazione in favore di uno stile di vita più sano e bilanciato.

  • Non è vero che, visto che l’obesità può avere una componente genetica, non ci si può fare niente.

    Nonostante la genetica giochi un ruolo nella predisposizione all’obesità, ad influire sul peso sono principalmente le cattive abitudini alimentari trasmesse dai genitori ai figli.

  • Non è vero che indossare tute, panciere, fasce o pellicole di plastica aiuti a dimagrire.

    La perdita che avviene è prevalentemente di acqua tramite sudore, che viene recuperata velocemente: il sudore è segno che stiamo bruciando calorie, ma non ne è la causa.

  • Non è vero che svolgere esercizio fisico ci autorizza a mangiare di più.

    Sopravvalutare il dispendio energetico che ci assicura l’esercizio fisico è un errore. L’attività fisica, più che per perdere peso, serve a tonificare la massa magra e normalizzare i parametri ematici.

  • Non è vero che diete dimagranti ripetute causano anoressia o disturbi dell’alimentazione.

    In molti casi i circuiti mentali che portano all’anoressia si instaurano senza che prima sia stata seguita alcun tipo di dieta.

  • Non è vero che i disturbi alimentari si risolvono solo con la buona volontà.

    Chi soffre di questi disturbi spesso non è in grado di controllarli e necessita dell’aiuto di uno specialista.

  • Non è vero che la magrezza è l’unico sintomo evidente di un disturbo alimentare.

    Spesso l’insorgenza di un disturbo alimentare è associata ad una visione distorta del proprio corpo, che sfocia in un rapporto conflittuale con il cibo che porta a comportamenti compulsivi non sempre orientati alla privazione. Ad esempio, l’eccessiva magrezza non è sempre un sintomo che si manifesta in una persona affetta da bulimia.

Fonti e approfondimenti:

www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018

 

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“Non è un FORMAGGIO” - Nuovi prodotti sostitutivi del FORMAGGIO a base frutta secca
Progetto cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale nell’ambito del bando Regione Emilia Romagna POR FESR 2014-2020 “bando per progetti di ricerca collaborativa e sviluppo delle imprese” – DGR 773/2015 e succ. mod.. IMPORTO DEL CONTRIBUTO CONCESSO: euro 197.994,23 PERIODO DI SVOLGIMENTO: maggio 2016 – ottobre 2017 DESCRIZIONE: Il progetto consiste nella realizzazione di un prodotto di tipo nuovo sostitutivo del formaggio nelle diete vegane, vegetariane e nelle diete per intolleranti al latte e alle sue proteine. Il prodotto realizzato anche mediante l’utilizzo di latte estratto dalla frutta secca avrà caratteristiche organolettiche molto simili a quelle del formaggio ricavato dal latte, ma sarà di origine vegetale. OBIETTIVI: 1. definire il trattamento ottimale a cui deve essere soggetta la materia prima per ottimizzare resa, qualità nutrizionale ed organolettica del prodotto finito 2. assicurare la realizzazione di un prodotto agroalimentare sicuro 3. intervenire sulle tecniche di conservazione del prodotto 4. individuare il packaging ottimale 5. offrire sul mercato un prodotto salubre e sicuro in grado di rispondere a cambiamenti di tipo culturale e alimentare RISULTATI: Il progetto ha lo scopo di realizzare prodotti fermentati innovativi, a partire dalla frutta secca, indirizzati a consumatori vegetariani/vegani/intolleranti. - messa a punto delle condizioni ottimali di processo - innalzamento delle caratteristiche di stabilità e sicurezza alimentare - studio e la messa a punto di tipologie di imballaggi