
Capita sempre più spesso di sentire parlare di “shelf-life” di un prodotto alimentare, ma che cosa significa esattamente shelf-life?
L’IZSVe (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie) ha pubblicato un video che funge da semplice guida utile per muoversi attraverso le diverse diciture che si possono incontrare sulle confezioni dei prodotti alimentari acquistabili nei negozi e nella grande distribuzione.
Shelf-life significa letteralmente “vita di scaffale” e si utilizza per indicare la vita commerciale del prodotto, ovvero il tempo che intercorre fra la produzione e il consumo del prodotto stesso senza che vi siano rischi per la salute del consumatore.
Con il passare del tempo nel prodotto avvengono delle modifiche che causano un decadimento della sua qualità (gusto, consistenza, colore, ecc.), ma queste modifiche organolettiche non devono in alcun modo compromettere la sua sicurezza igienico sanitaria.
La shelf life di un prodotto alimentare dipende quindi dalle sue caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche:
- Composizione;
- Contenuto d’acqua;
- Trattamenti di conservazione;
- Tipo di confezionamento.
La durata della shelf-life deve essere individuata dal produttore (in seguito a prove di laboratorio) e deve essere indicata sulla confezione:
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Data di scadenza -> “da consumarsi entro il…“: viene utilizzata su tutti quegli alimenti che sono freschi e deperibili, la data di scadenza indica che oltre la data indicata l’alimento non è più sicuro dal punto di vista sanitario e consumandolo si incorre nel rischio di tossinfezioni;
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Tmc (termine minimo di conservazione) -> “da consumarsi preferibilmente entro il…“: viene utilizzato per i cosiddetti “alimenti stabili” e significa che oltre quella data può esserci un decadimento organolettico del prodotto e deve quindi essere consumato il prima possibile, ma non ci sono rischi per la salute.
Alla luce di questa differenza è evidente che leggere le etichette dei prodotti alimentari che acquistiamo è fondamentale non solo per evitare rischi per la salute, ma anche per limitare lo spreco.
Capita infatti spesso che, per un errore di interpretazione delle etichette, vengano gettati nei rifiuti alimenti ancora perfettamente commestibili solo per paura che possano essere dannosi per la salute.
Imparare a leggere le etichette dei prodotti alimentari serve quindi non solo ad aiutarci a vivere in salute, ma contribuisce anche alla salute del pianeta.
Fonti e approfondimenti: