E’ vero che alcuni tipi di zuccheri aggiunti sono più sani rispetto ad altri?

È ormai scientificamente dimostrato che un eccessivo consumo di zuccheri aggiunti sia dannoso per la salute.

A questo proposito però è importante fare una precisazione:

Con il termine “zuccheri semplici” convenzionalmente si indicano i carboidrati monosaccaridi, costituiti da una sola molecola, e disaccaridi, questi ultimi costituiti da due molecole di monosaccaridi:

  • Monosaccaridi: glucosio, fruttosio e galattosio;

  • Disaccaridi: saccarosio (glucosio + fruttosio), lattosio (glucosio + galattosio), maltosio (glucosio + glucosio).

Questi zuccheri semplici si trovano anche naturalmente negli alimenti, sono presenti ad esempio nella frutta (fruttosio), nei prodotti caseari (lattosio), ma anche nei cereali germinati (maltosio). Quelli che si trovano nei prodotti industriali sono i cosiddetti “zuccheri aggiunti” ovvero zuccheri semplici estratti, trattati e aggiunti agli alimenti durante il processo di lavorazione.

Quando si parla di “zucchero” al singolare tradizionalmente ci si riferisce al comune zucchero da tavola raffinato, ovvero il saccarosio purificato estratto dalla barbabietola da zucchero, che viene aggiunto nella ricettazione di un prodotto.

È importante fare questa precisazione perché, nonostante gli zuccheri naturalmente presenti e quelli aggiunti vengano metabolizzati dall’organismo attraverso le stesse vie, gli zuccheri semplici naturalmente presenti nel cibo non hanno particolari controindicazioni al consumo mentre quelli aggiunti risultano essere una fra le cause di aumento dell’insorgenza di obesità, diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari e anche alcune forme di tumore.  

Gli zuccheri naturalmente contenuti negli alimenti sono presenti in quantità moderate e con essi vengono assunte anche fibre e altri nutrienti che riducono l’impatto negativo sulla glicemia e sono utili a mantenere l’organismo in salute, al contrario gli zuccheri vengono aggiunti agli alimenti industriali prevalentemente per motivi di gusto e non hanno nessun impatto benefico sul metabolismo.

Le principali fonti di zuccheri aggiunti nell’alimentazione sono le bevande zuccherate e il cibo confezionato, in particolare quello ultra-processato.

Sugli scaffali sono presenti moltissimi prodotti contenenti zuccheri aggiunti provenienti da diverse fonti e indicati con molti nomi diversi più o meno noti.

Capita spesso di imbattersi nell’elenco ingredienti in diciture come sciroppo di glucosio, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio (HFCS), sciroppo di agave, zucchero di canna, malto d’orzo, destrosio, maltosio, fruttosio, ecc.

Posto che sono tutti dolcificanti aggiunti, che quindi rappresentano una fonte di calorie non necessaria per l’organismo: esistono davvero delle differenze fra i diversi tipi di zuccheri?

È prassi comune infatti pensare che alcuni zuccheri siano più salutari rispetto ad altri e questo guida le scelte di acquisto del consumatore verso un prodotto piuttosto che un altro, ma è davvero così?

Esistono zuccheri aggiunti più “sani” di altri?

Un articolo pubblicato sul sito della Harvard Medical School spiega che molti degli zuccheri che vengono aggiunti agli alimenti sono costituiti da fruttosio e glucosio (oppure solo da fruttosio o solo da glucosio), quello che li differenzia spesso è solo il rapporto fra i due monosaccaridi: lo zucchero da tavola (saccarosio) ad esempio è costituito per il 50% da glucosio e l’altro 50% da fruttosio, lo sciroppo d’agave è 90% fruttosio e 10% glucosio, ecc.

Fruttosio e glucosio seguono due vie metaboliche diverse: il glucosio viene assorbito dall’intestino e passa nel sangue aumentando la glicemia (livelli ematici di glucosio), il fruttosio viene invece metabolizzato nel fegato di conseguenza non porta ad un aumento di glucosio nel sangue, ma sul lungo termine e ad elevate concentrazioni (quindi non quelle presenti nella frutta) aumenta il rischio di insorgenza di patologie epatiche.

In conclusione, che uno zucchero aggiunto contenga più o meno fruttosio rispetto al glucosio ha in realtà un impatto minimo sulla salute.

Salvo condizioni particolari, come nel caso dei diabetici, un tipo di zucchero aggiunto non è migliore rispetto ad un altro e in ogni caso è sempre meglio limitare tutte le fonti di zucchero aggiunto e mantenersi sotto al livello di assunzione raccomandato che, secondo l’OMS, dovrebbe aggirarsi intorno al 5-10% delle calorie giornaliere.

 

Fonti e approfondimenti:

https://www.health.harvard.edu/blog/are-certain-types-of-sugars-healthier-than-others-2019052916699

http://www.ospedalebambinogesu.it/fruttosio-danni-fegato#.XPfEgogzaUk

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Progetto cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale nell’ambito del bando Regione Emilia Romagna POR FESR 2014-2020 “bando per progetti di ricerca collaborativa e sviluppo delle imprese” – DGR 773/2015 e succ. mod.. IMPORTO DEL CONTRIBUTO CONCESSO: euro 197.994,23 PERIODO DI SVOLGIMENTO: maggio 2016 – ottobre 2017 DESCRIZIONE: Il progetto consiste nella realizzazione di un prodotto di tipo nuovo sostitutivo del formaggio nelle diete vegane, vegetariane e nelle diete per intolleranti al latte e alle sue proteine. Il prodotto realizzato anche mediante l’utilizzo di latte estratto dalla frutta secca avrà caratteristiche organolettiche molto simili a quelle del formaggio ricavato dal latte, ma sarà di origine vegetale. OBIETTIVI: 1. definire il trattamento ottimale a cui deve essere soggetta la materia prima per ottimizzare resa, qualità nutrizionale ed organolettica del prodotto finito 2. assicurare la realizzazione di un prodotto agroalimentare sicuro 3. intervenire sulle tecniche di conservazione del prodotto 4. individuare il packaging ottimale 5. offrire sul mercato un prodotto salubre e sicuro in grado di rispondere a cambiamenti di tipo culturale e alimentare RISULTATI: Il progetto ha lo scopo di realizzare prodotti fermentati innovativi, a partire dalla frutta secca, indirizzati a consumatori vegetariani/vegani/intolleranti. - messa a punto delle condizioni ottimali di processo - innalzamento delle caratteristiche di stabilità e sicurezza alimentare - studio e la messa a punto di tipologie di imballaggi